Il phishing rappresenta una delle minacce informatiche più diffuse e insidiose del nostro tempo. Non si basa sulla forza bruta, ma sull’inganno, un’arte antica che trova terreno fertile nella nostra vita digitale. I criminali informatici, come moderni lupi travestiti da agnelli, inviano comunicazioni che imitano perfettamente quelle di enti affidabili come banche, uffici postali o agenzie governative. L’obiettivo è sempre lo stesso: spingere la vittima a rivelare volontariamente dati personali, password o numeri di carta di credito. Questo fenomeno è in costante crescita: si stima che ogni giorno vengano inviate circa 3,4 miliardi di email di phishing a livello globale. Comprendere come funziona, imparare a riconoscere i segnali di pericolo e sapere come agire è fondamentale per difendere la nostra sicurezza e quella della comunità.
In un contesto come quello italiano, dove la tradizione si intreccia con una rapida digitalizzazione, la consapevolezza di questi rischi diventa cruciale. La cultura mediterranea, basata sulla fiducia e sulle relazioni interpersonali, può talvolta renderci più vulnerabili a messaggi che fanno leva su un finto rapporto di fiducia. Questo articolo offre una guida completa per orientarsi nel complesso mondo del phishing, combinando l’analisi delle tecniche più recenti con consigli pratici, radicati nella realtà italiana ed europea, per proteggere cittadini di ogni età e professione.
Iscriviti al nostro canale WhatsApp!
Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte
Clicca qui per iscrivertiIscriviti al nostro canale Telegram!
Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte
Clicca qui per iscrivertiIscriviti alla nostra newsletter per ricevere consigli gratuiti!

Cos’è il phishing e come funziona
Il termine “phishing” è una variante della parola inglese “fishing” (pescare) e descrive metaforicamente l’azione dei truffatori: gettare un’esca per far “abboccare” le vittime. L’esca è solitamente un’email o un messaggio di testo che appare legittimo, ma che in realtà è un tentativo di furto di denaro o di informazioni. Il meccanismo è quasi sempre lo stesso: il messaggio induce il destinatario a cliccare su un link che porta a un sito web clonato o a scaricare un allegato infetto. Una volta che l’utente inserisce le proprie credenziali sul sito falso, i criminali se ne impossessano per commettere frodi o venderle a terzi. Questa tecnica è così diffusa perché sfrutta la psicologia umana, come il senso di urgenza o la paura, per spingere le persone a prendere decisioni affrettate e poco ponderate.
Esistono diverse varianti di phishing, ognuna con un diverso grado di personalizzazione. Il deceptive phishing è la forma più comune e consiste nell’invio massivo di email generiche. Lo spear phishing, invece, è un attacco mirato a individui o aziende specifiche, con messaggi che contengono informazioni personali raccolte, ad esempio, dai social network per sembrare più credibili. Altre forme includono lo smishing, che avviene tramite SMS, e il vishing, che utilizza le telefonate. Indipendentemente dalla forma, l’obiettivo finale rimane invariato: ingannare la vittima per ottenere un vantaggio illecito.
Identikit di una email di phishing: i campanelli d’allarme
Riconoscere un’email di phishing non è sempre facile, ma ci sono alcuni segnali ricorrenti che possono metterci in allerta. Uno degli elementi più comuni è il senso di urgenza o minaccia. Frasi come “il tuo account verrà bloccato” o “hai 24 ore per rispondere” sono studiate per indurre panico e spingere ad agire senza riflettere. Un altro indizio importante è la presenza di errori grammaticali o di ortografia. Le comunicazioni ufficiali di aziende e istituzioni sono solitamente curate sotto il profilo editoriale, mentre i messaggi truffaldini spesso contengono imprecisioni. Anche l’indirizzo del mittente può essere rivelatore: se sembra sospetto o non corrisponde al dominio ufficiale dell’ente che dice di rappresentare, è quasi certamente una truffa.
È fondamentale anche prestare attenzione ai link e agli allegati. Prima di cliccare, è buona norma passare il mouse sopra il link (senza fare clic) per visualizzare l’URL di destinazione effettivo; se è diverso da quello mostrato nel testo o non sembra affidabile, non bisogna procedere. Allo stesso modo, non si dovrebbero mai scaricare allegati inattesi, specialmente se in formati come .zip o .exe. Infine, bisogna ricordare una regola d’oro: nessuna istituzione seria chiederà mai di fornire password, PIN o altri dati sensibili via email. Per una protezione ancora più robusta, è consigliabile abilitare l’autenticazione a due fattori (2FA) su tutti gli account possibili, aggiungendo un livello di sicurezza fondamentale.
Il contesto italiano ed europeo: dati e casi concreti
L’Italia è un bersaglio particolarmente sensibile agli attacchi informatici. Pur rappresentando solo l’1% del PIL mondiale, il nostro Paese ha subito il 10% degli attacchi globali nel 2024, un dato che evidenzia una vulnerabilità sproporzionata. Il phishing è una delle tecniche più utilizzate, causando il 35% degli incidenti informatici. Tra le cause di questa situazione ci sono i bassi investimenti in cybersecurity e un tessuto economico frammentato, con molte piccole e medie imprese (PMI) poco protette. Uno studio recente condotto dalla Facoltà di Economia dell’Università di Bolzano ha inoltre rivelato che i clienti che comunicano con la propria banca in italiano sono più suscettibili alle frodi rispetto a quelli di lingua tedesca, e che i giovani, contrariamente a quanto si possa pensare, sono più propensi a cadere vittima di queste truffe.
Un esempio emblematico di phishing in Italia è rappresentato dalle campagne che sfruttano il nome dell’Agenzia delle Entrate. Periodicamente circolano false email che segnalano presunte incoerenze fiscali o rimborsi IVA, invitando a scaricare allegati malevoli o a cliccare su link fraudolenti. L’Agenzia delle Entrate ha più volte ribadito di non inviare mai comunicazioni di questo tipo e raccomanda di cestinare i messaggi sospetti. Anche il settore bancario è costantemente nel mirino, con truffe sempre più sofisticate che mirano a ottenere le credenziali di accesso all’home banking. A livello europeo, istituzioni come l’ENISA (l’Agenzia dell’UE per la cibersicurezza) lavorano per rafforzare le difese, promuovendo normative come la Direttiva NIS2 e organizzando campagne di sensibilizzazione.
L’innovazione al servizio della difesa: come la tecnologia ci aiuta
La lotta contro il phishing è una battaglia continua, dove all’evoluzione delle minacce deve corrispondere un’innovazione costante nelle tecnologie di difesa. Mentre i criminali informatici sfruttano l’intelligenza artificiale (IA) per creare email sempre più personalizzate e convincenti, la stessa tecnologia è diventata uno strumento indispensabile per rilevarle e prevenirle. I moderni sistemi di sicurezza email utilizzano algoritmi di machine learning per analizzare enormi quantità di dati e identificare schemi sospetti, anticipando le minacce prima che raggiungano la casella di posta dell’utente.
L’IA contribuisce a una sicurezza proattiva, esaminando dati da diverse fonti per prevedere nuove ondate di attacchi. Tecnologie come l’autenticazione avanzata, che include biometria e riconoscimento facciale, riducono il rischio di accessi non autorizzati anche se le credenziali vengono rubate. Tuttavia, la tecnologia da sola non basta. La componente umana resta l’anello cruciale della catena della sicurezza. Per questo motivo, la formazione continua e la sensibilizzazione degli utenti sono complementi essenziali. La combinazione di innovazione tecnologica, collaborazione tra esperti e un impegno costante nell’educazione degli utenti rappresenta la strategia più efficace per costruire un ecosistema digitale più sicuro. Per migliorare la gestione quotidiana della posta, si possono adottare strumenti come i filtri automatici di Gmail, che aiutano a organizzare e isolare le email sospette.
Cosa fare se si riceve una email sospetta: la segnalazione
Mantenere la calma è il primo passo fondamentale quando si riceve un’email sospetta. I truffatori fanno leva sull’urgenza per indurre a decisioni impulsive. È essenziale non cliccare su alcun link, non scaricare allegati e non rispondere al messaggio. La mossa successiva è segnalare il tentativo di phishing. Questa azione non solo protegge se stessi, ma aiuta anche i provider di servizi e le autorità a bloccare l’attacco e a proteggere altri utenti. La maggior parte dei client di posta elettronica, come Gmail e Outlook, dispone di un pulsante “Segnala phishing” che permette di notificare facilmente il tentativo di frode.
In Italia, l’organo di riferimento per i crimini informatici è la Polizia Postale e delle Comunicazioni. È possibile effettuare una segnalazione direttamente online attraverso il portale del Commissariato di P.S. online. Questo servizio permette di informare le autorità su reati informatici come il phishing, contribuendo a un’azione di contrasto più ampia. Se la truffa riguarda una specifica azienda o istituto bancario (ad esempio Poste Italiane), è buona prassi segnalare l’accaduto anche ai loro canali anti-phishing dedicati. Dopo aver segnalato l’email, è consigliabile eliminarla e svuotare il cestino per evitare di caderci in trappola in un secondo momento. Gestire le email in modo efficiente, ad esempio imparando ad archiviare la posta senza eliminarla, può contribuire a mantenere la casella di posta più ordinata e a individuare più facilmente le anomalie.
Conclusioni

La difesa dal phishing è un impegno che unisce tradizione e innovazione. La tradizione ci insegna il valore della prudenza e del non concedere fiducia a sconosciuti, un principio che oggi si applica al mondo digitale. L’innovazione ci fornisce strumenti tecnologici sempre più sofisticati per intercettare e bloccare le minacce. Tuttavia, la vera forza risiede nella consapevolezza e nell’educazione di ogni singolo utente. Imparare a riconoscere i segnali di un’email fraudolenta, mantenere la calma di fronte a messaggi allarmistici e sapere come e a chi segnalare i tentativi di truffa sono le competenze fondamentali per navigare sicuri.
In un contesto come quello italiano e mediterraneo, dove la digitalizzazione avanza rapidamente, promuovere una cultura della sicurezza informatica è un investimento per il futuro. Non si tratta solo di proteggere i propri dati personali e finanziari, ma di contribuire a un ambiente online più sicuro per tutti, dai giovani, che si affacciano al mondo digitale, agli anziani, spesso bersaglio privilegiato di queste frodi. La vigilanza costante, unita a una corretta informazione e alla collaborazione con le autorità, rappresenta la nostra migliore difesa contro un fenomeno in continua evoluzione.
Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere consigli gratuiti!
Domande frequenti

Il phishing è una truffa online in cui i criminali inviano email che sembrano autentiche per convincerti a rivelare dati personali. Il pericolo principale è che, una volta ottenute le tue informazioni come password, numeri di carte di credito o dettagli bancari, i truffatori possono usarli per furti d’identità, frodi finanziarie o per accedere ai tuoi account privati. Immagina un pescatore che usa un’esca per catturare un pesce: i cybercriminali usano un’email fasulla come esca per ‘pescare’ le tue informazioni sensibili.
Per identificare un’email di phishing, presta attenzione a segnali come un senso di urgenza o minaccia, offerte che sembrano troppo vantaggiose per essere vere, errori grammaticali e di ortografia, e saluti generici. È fondamentale controllare sempre l’indirizzo email del mittente, che spesso imita quello legittimo con piccole variazioni. Prima di cliccare, è buona norma passare il cursore del mouse sopra i link per visualizzare l’indirizzo web di destinazione reale.
La prima regola è non agire d’impulso. Non cliccare su alcun link, non scaricare allegati e non rispondere al mittente. L’azione più sicura è segnalare l’email come phishing direttamente dal tuo client di posta (come Gmail) e successivamente eliminarla. Questa azione aiuta i provider a migliorare i filtri di sicurezza per proteggere anche altri utenti.
Se hai cliccato su un link sospetto, agisci con prontezza. Disconnetti immediatamente il dispositivo da Internet per prevenire ulteriori danni. Esegui una scansione completa del sistema con un software antivirus. Se hai inserito delle credenziali, cambia subito la password di quell’account e di tutti gli altri che usano la stessa combinazione. Infine, contatta la tua banca se hai fornito dati finanziari e monitora i tuoi conti per attività sospette.
Assolutamente sì. Quando segnali un’email di phishing, fornisci a Google informazioni preziose che aiutano i loro algoritmi a riconoscere e bloccare tentativi di truffa simili in futuro. Ogni segnalazione non protegge solo te, ma contribuisce attivamente a rendere l’ambiente online più sicuro per l’intera comunità di utenti. È un piccolo gesto con un grande impatto collettivo.