Partire per un viaggio all’estero, che sia per una vacanza rilassante sulle coste del Mediterraneo o per un impegno di lavoro in una capitale europea, richiede un’adeguata pianificazione finanziaria. Sebbene i pagamenti digitali siano sempre più diffusi, avere a disposizione contanti nella valuta locale rimane una necessità. Tuttavia, prelevare denaro da uno sportello automatico (ATM) fuori dall’Italia può nascondere costi inaspettati. Comprendere il funzionamento dei prelievi internazionali, dalle commissioni della propria banca ai tassi di cambio applicati, è fondamentale per gestire al meglio il proprio budget e godersi il viaggio senza sorprese.
Questa guida offre una panoramica completa sul prelievo di contanti all’estero, con un focus sul contesto europeo e sulla cultura mediterranea, dove la tradizione del contante si affianca all’innovazione dei pagamenti elettronici. Analizzeremo i costi, le trappole da evitare e forniremo consigli pratici per risparmiare, garantendo sicurezza e trasparenza in ogni transazione.
In Breve (TL;DR)
Scopri come funzionano i prelievi di contanti all’estero, a quanto ammontano i costi e le commissioni e come fare per risparmiare.
Scopri come funzionano i circuiti internazionali, a quanto ammontano le commissioni e quali strategie adottare per ridurre al minimo le spese.
Infine, scopri i consigli pratici e le strategie per minimizzare i costi e prelevare in modo intelligente e sicuro.
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Come funziona il prelievo di contanti all’estero
Effettuare un prelievo all’estero è una procedura semplice, quasi identica a quella che si compie in Italia. È sufficiente inserire la propria carta di debito o di credito in un qualsiasi sportello ATM che esponga il logo del proprio circuito internazionale e digitare il PIN. Prima di partire, però, è essenziale verificare alcuni aspetti fondamentali. Innanzitutto, bisogna assicurarsi che la propria carta sia abilitata per l’uso internazionale. La maggior parte delle carte oggi lo è, ma una verifica con la propria banca può evitare brutte sorprese. Controllare i loghi presenti sulla carta è il primo passo: circuiti come Visa, Mastercard, Maestro o American Express sono accettati quasi ovunque nel mondo. Al contrario, le carte che operano solo su circuiti nazionali come Bancomat o PagoBancomat non funzioneranno all’estero.
I circuiti internazionali, come Visa e Mastercard, sono piattaforme globali che gestiscono le transazioni tra la tua banca e la banca estera proprietaria dell’ATM. Esistono anche circuiti specifici per i prelievi, come Cirrus (legato a Mastercard) e Plus (legato a Visa), che garantiscono un’ampia copertura di sportelli automatici a livello mondiale. È buona norma informarsi se il circuito della propria carta è supportato nel paese di destinazione e verificare con la propria banca eventuali limiti di prelievo giornalieri o mensili, che potrebbero essere diversi da quelli applicati in Italia o addirittura imposti dal paese ospitante.
Analisi dei costi: le commissioni sul prelievo
Quando si preleva denaro contante all’estero, i costi possono accumularsi rapidamente. È importante distinguere tra prelievi effettuati nell’Area SEPA (Single Euro Payments Area), che include i paesi della zona Euro, e quelli in paesi con una valuta diversa. All’interno dell’Area SEPA, i costi di prelievo sono generalmente gli stessi applicati in Italia presso gli sportelli di altre banche. Questo significa che se la tua banca prevede commissioni per i prelievi “fuori piazza” in Italia, le stesse condizioni si applicheranno in Germania o in Spagna.
La situazione cambia radicalmente quando si preleva in un paese extra SEPA, come il Regno Unito o la Svizzera. In questo caso, ai costi si sommano diverse voci:
- Commissione fissa della propria banca: Un importo fisso per ogni operazione di prelievo internazionale, che può variare indicativamente da 2,5 a 5 euro.
- Commissione percentuale della propria banca: Una percentuale sull’importo prelevato, che si aggiunge alla commissione fissa.
- Maggiorazione sul tasso di cambio: Una commissione, spesso intorno al 2%, applicata sul tasso di cambio tra l’euro e la valuta locale.
- Commissione della banca locale: L’istituto proprietario dello sportello ATM può applicare un costo aggiuntivo per l’utilizzo del servizio, noto come “Access Fee”.
- Commissione fissa della propria banca: Un importo fisso per ogni operazione di prelievo internazionale, che può variare indicativamente da 2,5 a 5 euro.
- Commissione percentuale della propria banca: Una percentuale sull’importo prelevato, che si aggiunge alla commissione fissa.
- Maggiorazione sul tasso di cambio: Una commissione, spesso intorno al 2%, applicata sul tasso di cambio tra l’euro e la valuta locale.
- Commissione della banca locale: L’istituto proprietario dello sportello ATM può applicare un costo aggiuntivo per l’utilizzo del servizio, noto come “Access Fee”.
Prima di partire, è consigliabile consultare i fogli informativi della propria carta per conoscere con esattezza l’ammontare di queste commissioni.
- Commissione fissa della propria banca: Un importo fisso per ogni operazione di prelievo internazionale, che può variare indicativamente da 2,5 a 5 euro.
- Commissione percentuale della propria banca: Una percentuale sull’importo prelevato, che si aggiunge alla commissione fissa.
- Maggiorazione sul tasso di cambio: Una commissione, spesso intorno al 2%, applicata sul tasso di cambio tra l’euro e la valuta locale.
- Commissione della banca locale: L’istituto proprietario dello sportello ATM può applicare un costo aggiuntivo per l’utilizzo del servizio, noto come “Access Fee”.
Prima di partire, è consigliabile consultare i fogli informativi della propria carta per conoscere con esattezza l’ammontare di queste commissioni.
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Il tasso di cambio e la trappola della DCC
Uno degli aspetti più insidiosi del prelievo all’estero è il tasso di cambio. Quando si preleva in una valuta diversa dall’euro, l’operazione comporta una conversione. Il tasso applicato non è quasi mai quello “reale” o interbancario, ma include una maggiorazione (spread) da parte del circuito di pagamento (Visa o Mastercard) e, talvolta, un ulteriore ricarico dalla propria banca. Questo significa che per ogni euro convertito si riceve un importo leggermente inferiore in valuta locale.
A questo si aggiunge la cosiddetta Conversione Dinamica della Valuta (DCC – Dynamic Currency Conversion). Al momento del prelievo, lo sportello ATM potrebbe offrire la possibilità di addebitare l’importo direttamente in euro anziché nella valuta locale. Sebbene possa sembrare una scelta comoda e trasparente, quasi sempre nasconde un tasso di cambio estremamente sfavorevole, deciso dal fornitore del servizio ATM. L’esercente o il gestore dell’ATM guadagna infatti una commissione su questa conversione. La regola d’oro è quindi rifiutare sempre la conversione e scegliere di pagare o prelevare nella valuta locale. In questo modo, si beneficerà del tasso di cambio, solitamente più vantaggioso, offerto dal proprio circuito di pagamento.
Consigli pratici per un prelievo intelligente
Per ridurre al minimo i costi e viaggiare sereni, è utile adottare alcune strategie. Partire preparati è il primo passo. Prima del viaggio, contatta la tua banca per confermare l’abilitazione della carta all’estero, conoscere le commissioni specifiche e informarti su eventuali limiti di prelievo. Potrebbe anche essere utile avvisare la banca delle date e delle destinazioni del tuo viaggio per evitare che le transazioni vengano bloccate per sospetta frode. Un altro aspetto importante è la sicurezza: quando utilizzi un ATM, copri sempre il tastierino mentre digiti il PIN e fai attenzione a possibili manomissioni dello sportello, come nel caso dello skimming ATM.
Per ottimizzare i costi, è preferibile effettuare pochi prelievi di importo maggiore, piuttosto che tante piccole operazioni. In questo modo si ammortizza il costo della commissione fissa, che viene addebitata per ogni singola transazione. Valuta anche l’utilizzo di carte di debito o conti online pensati per i viaggiatori, che spesso offrono condizioni più vantaggiose, come prelievi gratuiti entro certi limiti o nessuna commissione sul cambio valuta. Infine, è sempre saggio non fare affidamento su una sola carta. Portare con sé una combinazione di carte (debito, credito, prepagata) e una piccola quantità di contanti per le prime necessità può salvare da molti imprevisti. Questa precauzione è utile anche per proteggersi da truffe come il card trapping.
Alternative al prelievo di contanti
Sebbene il contante sia ancora essenziale in molte situazioni, soprattutto nei mercati locali o per piccole spese come un caffè al bar, le alternative digitali offrono convenienza e sicurezza. I pagamenti con carta tramite POS sono ormai diffusissimi in tutta Europa. Per i pagamenti in euro all’interno dell’Area SEPA non viene applicata alcuna commissione. Per i pagamenti in altra valuta, si applica solo la commissione di cambio, evitando i costi fissi del prelievo. Il modo migliore per effettuare pagamenti all’estero è, infatti, tramite carta di credito o debito, scegliendo sempre di pagare nella valuta locale per evitare la trappola della DCC.
Un’altra opzione in crescita, soprattutto per i più giovani e tecnologici, sono i conti e le carte fintech (come Revolut, Wise o N26), che offrono tassi di cambio interbancari o molto competitivi e commissioni ridotte o azzerate per prelievi e pagamenti internazionali. Queste soluzioni digitali, gestibili interamente da smartphone, rappresentano un’innovazione significativa nel panorama finanziario, unendo la praticità alla trasparenza dei costi. Infine, non bisogna dimenticare la possibilità di cambiare una piccola somma di denaro prima di partire presso la propria banca o un ufficio postale, per avere liquidità immediata all’arrivo senza dover cercare subito un ATM.
Conclusioni

Viaggiare in Europa e nel bacino del Mediterraneo significa immergersi in un affascinante mix di tradizione e modernità, un dualismo che si riflette anche nelle abitudini di pagamento. Se da un lato l’innovazione spinge verso un futuro senza contanti, dall’altro la cultura locale, i piccoli negozi e i mercati tradizionali richiedono ancora l’uso di banconote e monete. Prelevare contanti all’estero è un’operazione semplice, ma che richiede consapevolezza per non incidere negativamente sul budget della vacanza. Conoscere le commissioni della propria banca, verificare l’abilitazione internazionale della carta e, soprattutto, rifiutare sempre la conversione dinamica della valuta (DCC) sono le regole fondamentali per un prelievo intelligente. Pianificare in anticipo, diversificare gli strumenti di pagamento e informarsi sulle condizioni specifiche del proprio conto permette di viaggiare in sicurezza e senza costi imprevisti, godendosi appieno ogni momento del proprio soggiorno all’estero.
Domande frequenti

Quando si preleva contante fuori dall’Italia, i costi principali da considerare sono quattro. In primo luogo, la tua banca applica quasi sempre una commissione, che può essere fissa (ad esempio, 5 euro a operazione) o variabile (una percentuale sull’importo). In secondo luogo, c’è il tasso di cambio, che può includere una maggiorazione (spread) applicata dal circuito di pagamento (es. Visa, Mastercard) o dalla banca stessa. Terzo, la banca proprietaria dello sportello ATM estero potrebbe addebitare una commissione aggiuntiva per l’utilizzo del suo servizio. Infine, se si preleva con carta di credito, viene applicata una commissione per ‘anticipo contante’, solitamente più alta di quella per le carte di debito.
No, è quasi sempre sconsigliato. Quando lo sportello ATM propone di addebitare l’operazione in Euro anziché nella valuta locale, sta offrendo un servizio chiamato ‘Conversione Dinamica della Valuta’ (DCC). Se accetti, il tasso di cambio applicato non sarà quello, generalmente più favorevole, del tuo circuito di pagamento (Visa/Mastercard), ma uno deciso dal gestore dell’ATM, che include una maggiorazione per il suo guadagno. Per minimizzare i costi, è fondamentale scegliere sempre di pagare e prelevare nella *valuta locale* del Paese in cui ti trovi.
Assolutamente sì. La prima strategia è scegliere la carta giusta: alcune banche online o fintech offrono carte di debito o prepagate pensate per chi viaggia, con commissioni di prelievo e cambio valuta nulle o molto basse. Un altro consiglio è quello di fare pochi prelievi ma di importo maggiore, per ridurre l’incidenza delle commissioni fisse per singola operazione. È anche utile verificare se la propria banca ha accordi con istituti bancari partner all’estero, che potrebbero offrire condizioni di prelievo più vantaggiose. Infine, pagare direttamente con la carta nei negozi, quando possibile, è spesso più economico che prelevare contante.
La maggior parte delle carte di debito e credito moderne associate a circuiti internazionali (come Mastercard o Visa) è già automaticamente abilitata per l’uso in tutto il mondo. Tuttavia, è una buona prassi contattare la propria banca prima di un viaggio, specialmente se la destinazione è extra-europea, per comunicare le date e la meta. Questa semplice operazione previene il rischio che i sistemi di sicurezza della banca interpretino le transazioni all’estero come sospette e blocchino la carta per precauzione. Alcune banche offrono anche un servizio di ‘GeoControl’ tramite app, che permette di attivare la carta solo per specifiche aree geografiche.
Sì, esistono dei limiti che operano su due livelli. Da un lato, la tua banca imposta dei massimali di prelievo giornalieri e mensili per la tua carta, che restano validi anche all’estero. Dall’altro, lo sportello ATM locale potrebbe avere un proprio limite per singola transazione, che potrebbe essere inferiore a quello della tua carta. È consigliabile verificare i limiti della propria carta prima di partire, contattando la banca o tramite l’app di home banking, ed eventualmente richiederne un aumento temporaneo se si prevedono spese elevate.