ATM: l’impatto ambientale e le soluzioni green

Qual è l'impatto ambientale di un ATM? Analizziamo consumi di energia e carta e scopriamo le alternative sostenibili e le soluzioni green, come gli scontrini digitali.

Nell’era della digitalizzazione, gli sportelli automatici (ATM) rappresentano un ponte tra la tradizione bancaria e l’innovazione tecnologica. Sebbene siano strumenti quotidiani, il loro impatto ambientale è un tema di crescente interesse. Dal consumo energetico alla produzione di ricevute cartacee, ogni aspetto del loro funzionamento ha una conseguenza ecologica. Questo articolo analizza in dettaglio l’impronta ambientale degli ATM, esplorando le soluzioni sostenibili emergenti nel contesto italiano ed europeo, dove la cultura mediterranea unisce l’attaccamento alle tradizioni con una spinta verso il futuro.

L’analisi si concentra non solo sui problemi, ma soprattutto sulle opportunità. L’innovazione tecnologica, infatti, offre soluzioni concrete per rendere gli ATM più “verdi”. Tra scontrini digitali, efficienza energetica e materiali riciclati, il settore bancario si sta muovendo verso un modello più sostenibile. L’obiettivo è bilanciare la comodità del servizio con la responsabilità ambientale, un equilibrio fondamentale per il futuro del nostro pianeta.

In Breve (TL;DR)

Un’analisi dell’impatto ambientale degli sportelli automatici, dai consumi di energia e carta fino alle alternative più sostenibili come gli scontrini digitali.

Dall’analisi dei consumi energetici e dell’uso della carta per le ricevute, si esplorano le alternative sostenibili, come gli scontrini digitali, per un futuro più green.

In questo scenario, si esplorano le alternative emergenti, come gli scontrini digitali e l’ottimizzazione energetica, per un futuro più sostenibile.

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Sportello bancomat atm integrato in una parete verde lussureggiante di piante e muschio.
Un gesto quotidiano come il prelievo ATM nasconde un impatto energetico. Esistono alternative più green? Analizziamo consumi e soluzioni per un futuro bancario sostenibile.

Il consumo energetico nascosto degli ATM

Un ATM è un dispositivo sempre attivo, 24 ore su 24, e come ogni apparecchiatura elettronica, consuma energia. Sebbene un singolo sportello possa sembrare avere un consumo modesto, la loro vasta diffusione sul territorio rende l’impatto complessivo significativo. La maggior parte del tempo, un ATM opera in modalità standby a basso consumo, utilizzando circa 25 watt. Durante un’operazione di prelievo, il consumo aumenta temporaneamente a circa 175 watt per pochi secondi, a causa dell’attivazione dell’erogatore di contanti e della stampante per le ricevute. Moltiplicando questo dispendio energetico per le migliaia di sportelli attivi in Italia e in Europa, l’impatto sulla rete elettrica diventa rilevante.

L’efficienza energetica è quindi una priorità. I produttori stanno sviluppando modelli di nuova generazione con componenti a basso consumo e sistemi di gestione energetica intelligenti. Questi ATM “green” sono progettati per ridurre al minimo il dispendio in standby e ottimizzare l’uso di energia durante le transazioni. L’Unione Europea ha introdotto normative sulla progettazione ecocompatibile che spingono i produttori a migliorare l’efficienza dei dispositivi elettronici, inclusi gli ATM, limitando il consumo in standby a un massimo di 0,50 W per i dispositivi senza schermo. Questa spinta normativa, unita all’innovazione tecnologica, sta guidando il settore verso soluzioni più sostenibili.

L’era dello standby: un consumo silenzioso

La modalità standby rappresenta la gran parte della vita operativa di un ATM. Sebbene il consumo in questa fase sia ridotto rispetto a quello durante una transazione, il suo impatto cumulativo è notevole. A livello globale, si stima che il consumo in standby dei dispositivi elettronici rappresenti circa l’1% delle emissioni totali di CO2. Per questo motivo, ridurre anche di pochi watt il consumo inattivo di ogni sportello può tradursi in un risparmio energetico considerevole su larga scala. Le nuove tecnologie permettono di programmare modalità di risparmio energetico avanzate, che spengono selettivamente i componenti non necessari durante i periodi di inattività prolungata, come le ore notturne, per poi riattivarli rapidamente al primo utilizzo.

Dalla produzione allo smaltimento: il ciclo di vita di un ATM

L’impatto ambientale di un ATM non si limita al suo consumo energetico. L’intero ciclo di vita, dalla produzione dei componenti allo smaltimento finale, comporta un costo ecologico. La fabbricazione di parti elettroniche, plastiche e metalliche richiede materie prime ed energia. Una volta che un ATM raggiunge la fine della sua vita utile, diventa un rifiuto elettronico (RAEE), che deve essere gestito correttamente per evitare l’inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Fortunatamente, l’economia circolare offre un’alternativa sostenibile. Molti componenti degli ATM possono essere rigenerati, ovvero ricondizionati e riutilizzati, prolungandone la vita utile. Altri materiali possono essere riciclati per creare nuovi prodotti, riducendo la necessità di estrarre nuove materie prime. Questo approccio non solo minimizza i rifiuti, ma riduce anche l’energia necessaria per la produzione.

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Il peso della carta: l’impatto delle ricevute

Ogni anno, milioni di ricevute vengono stampate dagli ATM, spesso per essere gettate via pochi istanti dopo. Questo gesto apparentemente innocuo ha un impatto ambientale significativo. La produzione della carta termica utilizzata per le ricevute richiede l’abbattimento di alberi, un notevole consumo di acqua e energia, e l’uso di sostanze chimiche. Inoltre, molte di queste ricevute, a causa dei rivestimenti chimici come il Bisfenolo A (BPA), non sono facilmente riciclabili e possono contaminare il processo di riciclo della carta. Evitare di stampare la ricevuta quando non è necessaria è una piccola azione individuale con un grande beneficio collettivo. Molte banche, infatti, promuovono attivamente questa scelta “ecologica” direttamente sullo schermo dell’ATM.

Alternative digitali: lo scontrino elettronico

La soluzione più promettente all’impatto delle ricevute cartacee è la digitalizzazione. Lo scontrino digitale, già una realtà in molti settori commerciali in Italia, sta prendendo piede anche nel mondo bancario. Invece di una stampa cartacea, la ricevuta della transazione può essere inviata via email, SMS o resa disponibile direttamente sull’app di mobile banking del cliente. Questa transizione, spinta anche da normative nazionali ed europee che favoriscono la dematerializzazione dei documenti fiscali, offre numerosi vantaggi. Oltre all’evidente beneficio ambientale, lo scontrino digitale migliora l’esperienza del cliente, che può archiviare e consultare facilmente le proprie transazioni senza accumulare carta. La normativa italiana si sta muovendo rapidamente in questa direzione, con l’obiettivo di rendere il formato digitale la norma entro i prossimi anni.

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Il ruolo delle banche: verso una finanza “green”

Le istituzioni finanziarie giocano un ruolo cruciale nella transizione verso un modello più sostenibile. In Italia e in Europa, molte banche stanno integrando i criteri ESG (Environmental, Social, and Governance) nelle loro strategie di business. Questo non si limita a finanziare progetti “verdi”, ma include anche la riduzione dell’impatto ambientale delle proprie operazioni dirette, come la gestione della rete di ATM. Diverse banche italiane sono riconosciute tra le più sostenibili a livello europeo, dimostrando un impegno concreto verso la decarbonizzazione e l’efficienza. Investire in ATM intelligenti di nuova generazione, promuovere l’uso di scontrini digitali e scegliere energia da fonti rinnovabili per alimentare le proprie filiali e sportelli sono solo alcune delle iniziative intraprese.

Tradizione e innovazione nel mercato italiano

Il contesto italiano presenta una sfida interessante, dove la forte tradizione legata all’uso del contante si scontra con la rapida avanzata della digitalizzazione. Molti cittadini, soprattutto nelle fasce d’età più avanzate, sono ancora legati all’operazione fisica allo sportello e alla ricevuta cartacea come prova della transazione. Tuttavia, la cultura dell’innovazione sta guadagnando terreno. Le banche stanno lavorando per educare i propri clienti ai vantaggi delle alternative digitali, offrendo un’esperienza utente semplice e sicura. La sfida è accompagnare questa transizione culturale, garantendo che nessuno venga lasciato indietro, come nel caso dell’accessibilità degli ATM per disabili, e bilanciando la comodità del servizio tradizionale con l’efficienza e la sostenibilità delle nuove tecnologie. Questo equilibrio tra passato e futuro è la chiave per un’evoluzione sostenibile del settore bancario nel mercato mediterraneo.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

L’impatto ambientale degli ATM è una questione complessa che richiede un approccio multifattoriale. Dal consumo energetico in standby alla gestione delle ricevute cartacee, ogni aspetto del ciclo di vita di uno sportello automatico ha delle conseguenze ecologiche. Tuttavia, l’innovazione tecnologica e una maggiore consapevolezza da parte di banche e consumatori stanno aprendo la strada a soluzioni sempre più sostenibili. L’adozione di ATM a basso consumo, la promozione dello scontrino digitale e l’integrazione di pratiche di economia circolare, come il riciclo e la rigenerazione dei componenti, sono passi fondamentali verso un futuro più verde.

In un contesto come quello italiano, dove convivono tradizione e spinta all’innovazione, la transizione deve essere gestita con attenzione, accompagnando i cittadini verso nuovi modelli di fruizione dei servizi bancari. Le banche, come attori centrali di questo cambiamento, hanno la responsabilità di investire in tecnologie sostenibili e di promuovere comportamenti virtuosi. La sfida futura sarà quella di continuare a garantire un servizio capillare ed efficiente, come quello offerto dagli ATM multifunzione, minimizzando al contempo l’impronta ecologica e contribuendo attivamente alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Quanto consuma un ATM?

Un ATM è un dispositivo ad alto consumo energetico, poiché è progettato per rimanere attivo 24 ore su 24. Sebbene il consumo esatto vari in base al modello e all’età, un singolo sportello può consumare diverse migliaia di kilowattora all’anno, paragonabile a un computer sempre acceso. Questo consumo continuo contribuisce all’impronta di carbonio dei servizi bancari. Le banche stanno introducendo modelli più moderni con modalità di risparmio energetico, ma la vasta rete di sportelli rappresenta ancora un costo ambientale significativo.

Perché le ricevute degli ATM sono un problema ambientale?

Il problema principale risiede nel tipo di carta utilizzata: la carta termica. Questa carta speciale spesso contiene sostanze chimiche come il Bisfenolo A (BPA) o il Bisfenolo S (BPS), che la rendono difficile da riciclare e potenzialmente dannosa per l’ambiente e la salute. Di conseguenza, la maggior parte di queste ricevute finisce nei rifiuti indifferenziati, contribuendo all’accumulo nelle discariche. Inoltre, la loro produzione richiede un notevole impiego di risorse naturali come alberi, acqua ed energia.

Esistono alternative sostenibili alle ricevute cartacee?

Sì, l’alternativa più efficace è la ricevuta digitale. Molti istituti bancari si stanno muovendo per offrire la possibilità di ricevere la conferma della transazione via email, SMS o tramite notifica sull’app di mobile banking. Questa soluzione, definita ‘dematerializzazione’, elimina completamente la necessità di stampare, azzerando lo spreco di carta e riducendo l’impatto associato alla produzione e allo smaltimento delle ricevute.

Cosa posso fare per ridurre l’impatto ambientale quando uso un ATM?

Ogni utente può contribuire attivamente con semplici azioni. La scelta più importante è quella di *rifiutare la stampa della ricevuta* ogni volta che viene offerta l’opzione. Per tenere traccia dell’operazione, è sufficiente consultare la lista movimenti sull’app della propria banca o scattare una foto della schermata di conferma. Un’altra buona pratica è raggruppare i prelievi per diminuirne la frequenza, riducendo così il numero di transazioni complessive e l’energia consumata.

I pagamenti digitali sono più ecologici del prelievo in contanti?

Sì, diversi studi confermano che i pagamenti digitali hanno un’impronta ambientale inferiore rispetto all’uso del contante. Una singola transazione digitale emette meno CO2 rispetto a un’operazione in contanti, il cui impatto include la produzione delle banconote, il loro trasporto blindato e il prelievo tramite ATM. Sebbene anche i server che gestiscono i pagamenti digitali consumino energia, l’efficienza complessiva del sistema digitale è considerata più vantaggiosa per l’ambiente.

Fonti e Approfondimenti

disegno di un ragazzo seduto con un laptop sulle gambe che ricerca dal web le fonti per scrivere un post
  1. Controllo se sei un robot…